Business sui social media: quali domande porsi prima di investire?

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I social media sono ormai diventati uno strumento irrinunciabile nella quotidianità di molti. Non solo come mezzo per rimanere in contatto con i propri amici, divertirsi, scambiare immagini e documenti, ma anche e soprattutto come efficace piattaforma di business. Sono sempre più le società, infatti, che optano per servizi come Facebook e Instagram per promuovere un prodotto, approfittare del passaparola o aumentare il bacino di utenti, spesso con risultati ben più elevati delle campagne classiche. Ma non per tutti un investimento social potrebbe risultare la soluzione giusta, quali domande perciò porsi prima di avventurarsi in questo investimento?

Ovviamente, non esiste una regola universale per lanciarsi con successo sui social network, poiché molto dipende dagli scopi personali, dal budget a propria disposizione e dalla tipologia di prodotto presentato. È bene, tuttavia, analizzare a fondo tutti gli elementi a propria disposizione.

Obiettivi e target

La domanda da porsi subito prima di sbarcare sui social network è relativa ai propri obiettivi. Le piattaforme più indicate, infatti, cambiano a seconda dei risultati che si vuole raggiungere. Ad esempio, se si cerca uno strumento che garantisca grande capacità di interazione con gli utenti, servizi di messaggistica e un enorme bacino potenziale di consumatori, Facebook può essere l’alternativa giusta. Se si desidera una vetrina per alimentare il passaparola, in particolare per le aziende impegnate nel settore della moda e del lifestyle, Instagram è la soluzione più idonea, mentre se ci si vuole rivolgere a professionisti, a un settore industriale ben specifico o sfruttare i social network anche come forma di recruiting, meglio orientarsi verso LinkedIn.
L’analisi del proprio target di riferimento è altrettanto importante prima di optare per un investimento social. Secondo alcune recenti rilevazioni del Pew Research Center, chi vuole raggiungere la fascia degli under 24 dovrebbe prediligere la piattaforma Snapchat, mentre Facebook tende a raccogliere maggiormente un pubblico esteso, dai 24 ai 60 anni. Instagram è abbastanza trasversale, sebbene sia maggiormente scelto da giovani e giovanissimi, mentre LinkedIn genera ben il 46% di traffico delle aziende impegnate in servizi B2B.

Contenuti e ads

Oltre alle due domande analizzate nel precedente paragrafo, è necessario concentrarsi sulla tipologia di contenuti che si vorrebbe realizzare e, soprattutto, sull’eventuale possibilità di avviare delle campagne pubblicitarie. Twitter è ovviamente il servizio dove la comunicazione immediata, e testuale, ha maggior successo, mentre Facebook sta sempre più diventando un ambiente onnicomprensivo, dove sono inclusi testi, video, fotografie, streaming in diretta, sondaggi e tanto altro ancora. Instagram, invece, è un social perlopiù fotografico, sebbene non manchino video e dirette.
Ancora, negli ultimi tempi stanno avendo molto successo le Storie, ovvero dei contenuti audio-video-immagine a scadenza, disponibili sia su Instagram che su Facebook. Bisogna sottolineare come la tipologia di contenuti migliore per il proprio business sia sempre relativa al target: gli under 24 sembrano preferire le storie, tra gli over 24 e gli under 45 vanno per la maggiore i video, mentre gli over 45 preferiscono immagini statiche.
In caso si decidesse di avviare una campagna pubblicitaria in pieno stile, Facebook offre una piattaforma di business integrata, che permette di regolare qualsiasi aspetto della propria promozione, dalla scelta del target alla diffusione del messaggio, passando per molto altro ancora. Instagram, invece, tende a privilegiare maggiormente il ruolo degli influencer, ovvero di personaggi noti nell’ambito virtuale in grado di dirigere le abitudini d’acquisto dei navigatori. Twitter, invece, è più mirato su campagne hashtag, con il tentativo di attirare traffico e conversioni su siti esterni, quali il proprio negozio online.

Quante piattaforme

La domanda a cui è forse più difficile rispondere è quella relativa al numero di piattaforme contemporanee su cui sbarcare. È errato pensare di avviare una campagna su tutti i servizi esistenti, o solo garantirne la presenza, poiché potrebbe rappresentare una perdita di denaro. Lanciare una campagna su Instagram, quando il proprio target è maggiormente su Facebook, rappresenterà probabilmente un insuccesso.
In ogni caso, qualora si preferisse un approccio multipiattaforma, è bene mantenere coerenza, con i medesimi loghi, immagini di copertina e stile di interazione con il pubblico, sfruttando però anche le specificità di ogni servizio. Ad esempio, se si dovesse optare per una diretta Facebook, è bene usare le altre piattaforme per offrire agli utenti un comodo link di visione, così da aumentare il proprio bacino. Stessa strategia, naturalmente, per tutte le altre alternativ specifichee per piattaforma.

fonte: html.it